Osservando i dati di penetrazione del mobile nei mercati, risulta indiscutibile che i modelli di business non possono più prescindere dall’utilizzo dei tablet e degli smartphone. In Italia, ad esempio, la loro diffusione è arrivata al 62%. Il 46% degli utenti accede ad internet utilizzando un dispositivo mobile (fonte Audiweb – IAB Forum). Nell’ultimo anno, l’incremento degli accessi con smartphone è stato del 30%, con i tablet del 156% (rapporto sull’e-commerce 2014 realizzato da Casaleggio Associati). Numeri notevoli che ci fanno intuire quanto sia necessario rivedere alcuni strumenti di business.
Il primo fronte su cui lavorare, quello più facilmente comprensibile, anche perché ne abbiamo tutti una diretta esperienza, è la fruizione dei portali aziendali. Deve essere ripensata considerando le caratteristiche fisiche dei dispositivi, ma soprattutto che il loro utilizzo avviene in movimento. Il che significa che alle difficoltà dovute alle dimensioni dei device, si aggiungono attenzione e tempo limitati. Ne consegue che, per essere leggibili, le informazioni devono essere essenziali, chiare e di facile reperibilità.
L’altro fronte, meno lampante, ma più importante ed urgente per le Aziende che operano nel canale consumi fuori casa, è quello che riguarda i propri uomini in movimento: la forza vendita e i consegnatari prima di tutto. Ma anche chi si sposta con mansioni meno operative, più politiche: gli area manager e la proprietà.
E’ ormai pacifico che i tablet consentono di migliorare l’intero processo della presa ordine, aumentandone l’efficacia e l’efficienza, riducendo di conseguenza gli errori ed i costi. Grazie alle nuove tecnologie è infatti possibile approntare APP che, ingranando su notevoli moli di dati (veri e propri data base) severi controlli, automatismi e logiche di navigazione, consentono di portare a termine anche l’operazione più complessa, con velocità e in completa sicurezza.
Più confuso, incerto è invece il loro utilizzo per la gestione delle consegne. Ma anche su questo fronte le cose stanno cambiando. In effetti, nel 2014 sono decine le aziende che hanno meccanizzato questo processo utilizzando gli smartphone, con innegabili benefici:
- l’autista è aiutato nei conteggi;
- è possibile acquisire firme legalmente utilizzabili e, grazie a piccole ed economiche stampanti, rilasciare le ricevute;
- la sede può seguire in tempo reale (anche su Google Maps) lo stato avanzamento delle consegne;
- al rientro dei mezzi, la quadratura dell’inventario dei vuoti scaricati a piazzale con quelli accreditati ai clienti è immediata e tutti i dati risultano già registrati a sistema, incluso i km percorsi, la sequenza delle consegne e gli orari.
Tuttavia, a fianco di questi ritorni tangibili e facilmente misurabili, a mio giudizio, resta ancora in ombra l’opportunità di utilizzare queste tecnologie per estrarre informazioni a colpi di clic, pizzicando porzioni di video, in forma tabellare, ma anche tramite cruscotti, icone, grafici ed immagini. In effetti, non è che venga disconosciuta la possibilità di avvalersi di dispositivi ed APP performanti per analizzare, in movimento, i risultati del proprio lavoro, ma, quando si tratta di applicarla alla propria realtà, più spesso di quel che si è portati a pensare, gli Operatori la guardano con pregiudizio (“la nostra realtà è diversa”), diffidenza (“sarà vero?”) e timore (“è difficile?”).
In vero, questa opportunità è concreta e alla portata (anche in termini di costo) di tutte le Aziende capaci di cambiare prospettiva, passando dalla visione “informatica come scelta subita” (uomo o computer) alla visione “informatica come scelta strategica (uomo e computer).
Ben venga dunque l’opportunità di analizzare in tutte le sue forme e gradi di dettaglio il fatturato, ma non solo: i punti vendita persi, acquisiti, i cambi gestione, lo stato di avanzamento dei contratti, le attività promozionali, le contestazioni, i resi, le giacenze imballi, l’impiantistica e i programmi di sanificazione… Ben vengano le analisi ABC e le la comparazioni dei prezzi e lo studio delle promozioni. Ben vengano i confronti temporali e quelle tra canali, merceologie, clienti e articoli. Ben venga il profilo grafico del cliente che mostra, attraverso i cicli d’ordine, la sua regolarità/irregolarità, i suoi bisogni/capricci e i fenomeni stagionali. Ben venga per l’Imprenditore il CapoArea e l’Agente la possibilità di girare con tutti i dati di propria competenza in tasca. Starà poi alla loro professionalità, trasformarli in conoscenza e decisioni.